I gessetti colorati… (da leggere)

gessetti gallery_4dca852d7cb33_madonnaro-500x332
Nessuno sapeva quando quell’uomo fosse arrivato in città.
Sembrava sempre stato là, sul marciapiede della via più affollata, quella dei negozi, dei ristoranti, dei cinema eleganti, del passeggio serale, degli incontri degli innamorati.
Ginocchioni per terra, con dei gessetti colorati, dipingeva angeli e paesaggi meravigliosi, pieni di sole, bambini felici, fiori che sbocciavano e sogni di libertà.
Da tanto tempo, la gente della città si era abituata all’uomo.
Qualcuno gettava una moneta sul disegno. Qualche volta si fermavano e gli parlavano. Gli parlavano delle loro preoccupazioni, delle loro speranze; gli parlavano dei loro bambini: del più piccolo che voleva ancora dormire nel lettone e del più grande che non sapeva che Facoltà scegliere, perché il futuro è difficile da decifrare…
L’uomo ascoltava. Ascoltava molto e parlava poco.
Un giorno, l’uomo cominciò a raccogliere le sue cose per andarsene.
Si riunirono tutti intorno a lui e lo guardavano. Lo guardavano ed aspettavano.
“Lasciaci qualcosa. Per ricordare”.
L’uomo mostrava le sue mani vuote: che cosa poteva donare?
Ma la gente lo circondava e aspettava.
Allora l’uomo estrasse dallo zainetto i suoi gessetti di tutti i colori, quelli che gli erano serviti per dipingere angeli, fiori e sogni, e li distribuì alla gente.
Un pezzo di gessetto colorato ciascuno, poi senza dire una parola se ne andò.
Che cosa fece la gente dei gessetti colorati? Qualcuno lo inquadrò, qualcuno lo portò al museo civico di arte moderna, qualcuno lo mise in un cassetto, la maggioranza se ne dimenticò.
Quell’Uomo ti ha lasciato la possibilità di colorare il mondo….non aspettare…
(B. Ferrero)

S’i’ fosse foco, arderei’ il mondo…

fuoco foto1
s’i’ fosse vento, lo tempestarei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil en profondo;
s’i’ fosse papa, serei allor giocondo,
ché tutti ‘ cristiani embrigarei;
s’i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei?
a tutti mozzarsi lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similemente faria da mi’ madre.
S’i’ fosse Cecco com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le vecchie e laide lasserei altrui.
(Cecco Angiolieri)

Buonanotte a chi ha un sogno nel cassetto…

buona notte 1926867_376272292524930_3806987774528319240_n
e ogni giorno spera che un giorno si realizzerà.
Buonanotte a chi prima di dormire guarda la luna e lo fa pensando a qualcuno a lui lontano, ma sotto lo stesso cielo.
Buonanotte a chi sa emozionarsi per i semplici gesti, quei piccoli gesti che riempiono il cuore.
Buonanotte a chi in fondo è ancora un bambino, capace di gioire e far gioire.
Buonanotte a chi ama la notte, perchè è dolce vivere nei sogni.
(e buongiorno a chi?)

Noi che ci divertivamo a giocare a “Strega comanda color”…

bimbi una volta gioco-della-cavallina
Noi che facevamo a “Palla avvelenata”.
Noi che giocavamo regolare a “Ruba bandiera”.
Noi che i pattini avevamo 4 ruote e si allungavano man mano che il piede cresceva.
Noi che quando giocavamo col Lego facevamo anche castelli alti 6 piani che non si smontavano mai.

bimbi una volta 235945455_8cd8accc2f

Noi che chi andava in bici senza mani era il più figo.
Noi che suonavamo il campanello per chiedere se c’era l’amico in casa.
Noi che facevamo a gara a chi masticava più big-babol conteporaneamente.
Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato malattie mortali anche se dopo che li avevamo accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.
Noi che rompevamo i termometri e le palline di mercurio rotolavano dappertutto.

bimbi una volta 800px-Girls_playing_hopskotch_in_Gandhi's_Sabarmati_Ashram,_Gujarat,_India

bimbi una volta Cora-nei-sacchi

Noi che dopo la prima partita c’era la rivincita e poi la bella, la bella, la bella.
Noi che quando andavi all’Ikea finivi sempre disperso tra milioni di palline colorate.
Noi che giocavamo a “Indovina Chi?” anche se conoscevamo tutti i personaggi a memoria.
Noi che ul pullman della gitra giocavamo a nomi di animali e città (e la città con la D era sempre Domodossola).

bimbi una volta giochi

bimbi una volta images

Noi che con 100 lire ti prendevi una cicca con le 3 figurine dei calciatori.
Noi che ci mancavano sempre 4 figurine per completare l’album Panini.
Noi che le cassette della Disney le abbiamo viste così tante volte che ora, a distanza di 15 anni, ci ricordiamo ancora cosa cantavano Robim Hood e Littele John.
Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati.
Noi che litigavamo su chi fosse la tartaruga ninja più forte.
Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino…
Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato in terrazza.
Noi che i messaggi li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.
Noi che si andava in cabina alla fine della scuola a prendere le schede finite.
Noi che non era Natale se alla TV non davano la pubblicità della Coca Cola o della Bauli con l’albero.

bimbi una volta images-21

Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti i nostri compagni di classe.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 andavamo a letto tardissimo.
Noi che guardavamo film dell’orrore anche se avevamo paura.
Noi che durante l’intervallo giocavamo a calcio con il tappino della bottiglia.
Noi che c’era quello che veniva a scuola con la bottiglia solo per avere il tappino.
Noi che suonavamo ai campanelli e scappavamo.
Noi che nelle foto delle gite ci facevamo la corna ed eravamo sempre sorridenti.
Noi che il bagno si poteva fare solo 2 ore opo aver mangiato.
Noi che andavamo a scuola con cartelle pesanti 2 quintali e senza rotelle.
Noi che quando a scuola c’era ginnastica partivamo con la tuta e le scarpette nello zaino.
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore…
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone a casa la mamma te ne dava altri due.
Ni che internet non esisteva.
Noi che il “Disastro di Cernobyl” l’avevamo vissuto nascendo e ci pensavamo tutti destinati a 6 dita.
Noi che non sapevamo cos’era la morale, solo che era sempre quella… far merenda con Girella.
Noi che la Barbie era ancora sposata con Ken.

bimbi una volta nascondino

(web)

IL MURO…. (leggetela)

rocce1
In un deserto aspro e roccioso vivevano due eremiti.
Avevano trovato due grotte che si spalancavano vicine, una di fronte all’altra.
Dopo anni di preghiere e feroci mortificazioni, uno dei due eremiti era convinto di essere arrivato alla perfezione.
L’altro era un uomo altrettanto pio, ma anche buono e indulgente…
Si fermava a conversare con i rari pellegrini, confortava e ospitava coloro che si erano persi e coloro che fuggivano.
“Tutto tempo sottratto alla meditazione e alla preghiera” pensava il primo eremita. Che disapprovava le frequenti, anche se minuscole, mancanze dell’altro.
Per fargli capire in modo visibile quanto fosse ancora lontano dalla santità, decise di posare una pietra all’imboccatura della propria grotta ogni volta che l’altro commetteva una colpa.
Dopo qualche mese davanti alla grotta c’era un muro di pietre grigio e soffocante.
E lui era murato dentro.

Talvolta intorno al cuore costruiamo dei muri, con le piccole pietre quotidiane dei risentimenti, le ripicche, i silenzi, le questioni irrisolte, le imbronciature.
Il nostro compito più importante è impedire che si formino muri intorno al nostro cuore. E soprattutto cercare di non diventare “una pietra in più nei muri degli altri”.
(B. Ferrero)

IL CORAGGIO DI ESSERE SEMPRE SE STESSI…. (troppo bella, leggetela)

giardino 131814921_6510562_118449327
Un re andò nel suo giardino e trovò alcuni alberi e delle piante morenti. Diversi fiori erano già appassiti.
La quercia disse che stava morendo perché non poteva essere alta come il pino. Osservando il pino il re lo trovò sofferente perché si riteneva incapace di produrre grappoli come la vite. E la vite credeva di morire perché non riusciva a fiorire come la rosa. Infine scoprì una pianta, la viola, fresca e vivace come sempre. Il re, piacevolmente sorpreso, le chiese: “Perchè tu stai così bene mentre gli altri soffrono?” La viola rispose: “Mi è sembrato scontato che quando mi hai piantato tu desiderassi una viola.
Se avessi voluto una quercia, un pino o una rosa avresti piantato quelle. Allora ho pensato. Visto e considerato che non posso vivere diversamente cercherò di essere me stessa al meglio possibile.
“In cerca di ricompense, che a volte si schiudono come boccioli e a volte si nascondono come cristalli nelle pietre. Il viaggio è difficile e talvolta l’eroe si siede sfiduciato, con la testa tra le mani.
Ma l’eco che stava inseguendo, prima o poi, ricompare. E la forza ritorna nei pensieri, come vento fresco nell’afa, e gli occhi puntano una nuova meta, al di là della soglia, dove si vede, in lontananza, una luce…”
Superare la paura di non essere come gli altri ci vogliono e provare a schiudere la nostra musica interiore; cos’è, in fondo, tutto questo se non un cammino verso la vita e la libertà?
(G. Ceredi)

Ci sono giorni in cui senti che tutto intorno a te sta crollando…

bimba animata u9inf
ti arrabbi e dici cose che non vorresti dire o quanto meno non pensi davvero… ma rovini tutto …. cerchi una ragione per andare avanti …. e ti chiedi quale sia la cosa che ti dà questa forza…
questa forza te la daranno quelle piccole luci che non ti hanno mai lasciata sola…
quelle luci che, in altre situazioni, ti hanno portata via da quel buio tenebroso … quelle luci che sei sicura ti vogliono bene e che riescono a capire i tuoi sbalzi d’umore e comprendono il tuo stato d’animo, i tuoi periodi no … e che credono sempre in te.
E’ proprio quando si sta male, quando vedi tutto nero che bisogna sempre portare quelle piccole luci con noi … loro ti aiuterranno ad uscire da quel buio intorno a te ….
(web)

Non perdere mai la speranza nell’ inseguire i tuoi sogni…

bimba 10553434_746518545385745_8602627406322925679_n
Non perdere mai la speranza nell’inseguire i tuoi Sogni,
perché c’è un’unica creatura che può fermarti,
e quella creatura sei tu.
Non smettere mai di credere in te stessa e nei tuoi sogni.
Non smettere mai di cercare,
tu realizzerai sempre ogni cosa ti metterai in testa.

L’unico responsabile del tuo successo
o del tuo fallimento sei tu, ricordalo…
ogni pensiero o idea pronunciata a voce alta viaggia nel vento,
la voce corre nell’aria, cambiandone il corso.
Se sei brava da udire abbastanza,
tu potrai ascoltare l’eco di saggezze
e conoscenze lontane nel tempo e nello spazio.
Tutto il sapere del mondo e’ a disposizione di chiunque sia disposto
a credere e a voler ascoltare.

La libertà e’ una scelta che soltanto tu puoi fare:
tu sei legata soltanto dalle catene delle tue paure.
Non e’ mai una vera tragedia provare e fallire,
perché prima o poi si impara, la tragedia e’
non provarci nemmeno per paura di fallire.

Mentre noi possiamo orientare
le nostre mosse verso un obiettivo comune,
ognuno di noi deve trovare la sua strada,
perché le risposte non possono essere trovate
seguendo le orme di un’altra persona…
Se tu puoi compiere grandi cose quando gli altri credono in te,
immagina ciò che puoi raggiungere
quando sei tu a credere in te stessa.
DEDICO QUESTA POESIA A CHI, COME ME, AMA SOGNARE PER CONTINUARE A CREDERE NEI SOGNI

I sogni sono fatti di tanta fatica.
Forse, se cerchiamo di prendere delle scorciatoie,
perdiamo di vista la ragione
per cui abbiamo cominciato a sognare
e alla fine scopriamo
che il sogno non ci appartiene più.
Se ascoltiamo la saggezza del cuore
il tempo infallibile ci farà incontrare il
nostro destino.
Ricorda:
“Quando stai per rinunciare,
quando senti che la vita è stata
troppo dura con te,
ricordati chi sei.
Ricorda il tuo sogno”.
(S. Bambarén)

Quante volte ho pensato che la vita non aveva senso…

lanterna animata 256GS
che niente era bello…che nessuno potesse rendermi felice…è vero..
ci sono momenti in cui non vorresti vivere…tutto è buio…velato dalla tristezza…ma sono tutti momenti che fanno godere quelli che arriveranno…perchè arriveranno…
e dobbiamo aspettarli senza pretendere niente…
allora penseremo che quello che abbiamo passato era tutto tempo perso…
per noi e per quelle persone vicine che soffrono per noi….
forzaaaaaaa…VIVERE è la parola chiave di tutto ♥
(web)

Ad ognuno il suo cuore… (bellissima, consiglio di leggerla tutta)

cuore g1U35
C’era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone che diceva di avere il cuore più bello del mondo.
Tutti quanti glielo ammiravano, era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell’ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano più il giovane si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse : “Beh, a dire il vero… il tuo cuore è molto meno bello del mio.” Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti. Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C’erano zone dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto ed era anche pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse il più bello. Il giovane guardò com’era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: “Starai scherzando !”, disse. “Confronta il tuo cuore col mio, il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime.” “E’ vero !”, ammise il vecchio. “Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, nel mio ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore, alla quale ho dato un pezzo del mio cuore, e spesso, ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore.
Ma certo ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato, ciascuno mi ricorda l’amore che ho condiviso.
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto e questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l’amore che ho provato anche per queste persone… e chissà ? Forse un giorno ritorneranno e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi adesso che cosa sia il vero amore ?” Il giovane era rimasto senza parole e lacrime copiose gli rigavano il volto.
Allora prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel’offrì con le mani che gli tremavano. Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi ne prese un pezzo rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane..
Ci entrava ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo. Poi il vecchio aggiunse: “Se la nota musicale dicesse che non è la nota che fa la musica… non ci sarebbero le sinfonie. Se la parola dicesse che non è una parola che può fare una pagina… non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse che non è una pietra che può alzare un muro… non ci sarebbero case. Se la goccia d’acqua dicesse che non è una goccia d’acqua che può fare un fiume… non ci sarebbero gli oceani. Se l’uomo dicesse che non è un gesto d’amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo… non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra per gli uomini”.
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più “il cuore più bello del mondo”, eppure lo trovava più meraviglioso che mai perchè l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
Va’ dove ti porta il CUORE e non fermare ogni volo d’anima che hai…
(web)